Bibliografia: Amendola 2017a

Nadia Amendola, La poesia di Giovanni Pietro Monesio, Giovanni Lotti e Lelio Orsini nella cantata da camera del XVII secolo, Tesi di Dottorato in Beni culturali e territorio, XXX ciclo, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata" - Geschichts- und Kulturwissenschaften der Johannes Gutenberg-Universität Mainz, 2016/2017

Categoria generale
Studi monografici su singoli autori
Parole chiave
Giovanni Pietro Monesio
Giovanni Lotti
Lelio Orsini
Cantata da camera
Seicento
Testo per musica

le schede seguenti fanno riferimento a questa voce:

scheda autore titolo collocazione
8903 Giovanni Lotti Nella morte dell’Eccellentissima Signora D. Isabella Colonna Gioieni Duchessa di Tagliacozzo di Santissima vita. Versi musicali. Veggio un volto luminoso
8904 Giovanni Lotti In lode dell’altezze reali di Savoia protettrici di tutte le virtù. Di Parnaso e d’Ippocrene
8905 Giovanni Lotti Il Signor N. sospira l’arrivo della Signora N. destinata sua Sposa. Parla il guardo al pensiero. Ignoto volante
8906 Giovanni Lotti Loda il navigare quando è bonaccia. Su l’ali del vento
8907 Giovanni Lotti Disperatione. Chino la fronte e taccio
8908 Giovanni Lotti Infelicità d’amanti. Il mio core è un mar di pianti
8909 Giovanni Lotti Una gran signora una sera incognita al sereno cantò un’arietta divinamente. Di loda questa nobilissima cantatrice. Una notte la più bella
8910 Giovanni Lotti Pazzia d’amante. Piangetemi per morto
8911 Giovanni Lotti Documento per disamare. Si divida la pena e viverò
8912 Giovanni Lotti Si loda B. D. che cantava benissimo e negava di saper cantare. L’armonia che fan le stelle
8913 Giovanni Lotti Rimedio per liberarsi dell’amor terreno. Dove vai pensier volante
8914 Giovanni Lotti Non si devono dolere gl’amanti se penano, perché non vogliono, né dire, né sentire, se non arie amorose. O che sempre si parli di foco?
8915 Giovanni Lotti La troppa felicità in amore è una grande infelicità. Io trionfo d’un tesoro
8916 Giovanni Lotti Aria morale per serenate. Esempio di fuggito amore. Il tuo sonno è mio letargo
8917 Giovanni Lotti Lamento di Portia moglie di Bruto prima d’udire la morte del marito. Apprestate il destriero
8918 Giovanni Lotti Zenobia Regina de Palmieri, per vendicare la morte del suo marito Odenato in venir a battaglia con Aureliano Imperatore, da cui fu vinta e menata in trionfo, fa questo lamento. Or vadane l’impero
8919 Giovanni Lotti Lamento di Giunone con Giove. Tra quante piangono
8920 Giovanni Lotti Aria in presenza di molte Dame nella Reggia di Parigi. Cercava due pupille
8921 Antonio Lotti Un carro nel Carnevale, In Cima del quale era un Cupido, che teneva legati molti Amanti, che si lagnano così. Or che del Tebro a le festive arene
8922 Antonio Lotti Pazzia di D. Amante. Ahi che folle stravaganza?