Bibliografia: Amendola 2017a

Nadia Amendola, La poesia di Giovanni Pietro Monesio, Giovanni Lotti e Lelio Orsini nella cantata da camera del XVII secolo, Tesi di Dottorato in Beni culturali e territorio, XXX ciclo, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata" - Geschichts- und Kulturwissenschaften der Johannes Gutenberg-Universität Mainz, 2016/2017

Categoria generale
Studi monografici su singoli autori
Parole chiave
Giovanni Pietro Monesio
Giovanni Lotti
Lelio Orsini
Cantata da camera
Seicento
Testo per musica

le schede seguenti fanno riferimento a questa voce:

scheda autore titolo collocazione
7505 Giovanni Lotti Ringraziamento a Dio de’ benefizii ricevuti tanto per la creatione, quanto per la redentione. S’avvien ch’io ripensi
7506 Giovanni Lotti Aria. Parlano l’anime del Purgatorio. Siamo in porto ma quell’onda
7656 Giovanni Lotti Il fulmine. Il fulmine son’io
7669 Giovanni Lotti Il terremoto
7699 Giovanni Lotti Alle glorie del Real Delfino di Francia nel possesso che prese della sua compagnia d’uomini d’arme. Canzonetta per musica. E quando mai s’intese
7714 Un peccatore a pié del crocifisso per musica. Sentimi per pietà trafitto amore
7715 Giovanni Lotti Per la B. Rita da Cascia. Trafitta in fronte da una spina della corona del nostro Redentore. Signor dei rovi attorti al capo vostro
7716 Giovanni Lotti Di S. Orsola con le undicimila vergini. Dai gelati confin d’artico inverno
7717 Giovanni Lotti Di Sant’Orsola. Questa nova Argonauta in prora imbelle
7718 Giovanni Lotti Di S. Orsola con l’undicimila vergini. Dal suol natio sposa real divelle
8130 Mario Savioni La vita che sola
8776 Giovanni Lotti Il fortunato, si crede che la sua felicità non abbia mai a finire. Mi fa pur ridere
8777 Giovanni Lotti Peccator pentito, doppo aver sentito gl’elementi che gl’intimavano la morte, così prega. Offeso Dio che pendi
8779 Giovanni Lotti Predica del sole ai mortali. Io sono il sole, universal tesoro
8795 Giovanni Lotti In lode di papa Urbano Ottavo. Quando la Svetia assalì la Germania e allorché l’Autore avea andare a baciargli i piedi. Quel Pontefice faceva per privata impresa il Sole. Traea sul dorso Atlante
8796 Giovanni Lotti La Pallade overo La toga armata. Canzone. Dedicata alle glorie tanto pacifiche quanto militari dell’Eminentiss. Card. Antonio Barberino suo signore. Indole bellicosa
8797 Giovanni Lotti Lamento di Roma nella partenza dell’Eminentiss. Sig. Cardinale Antonio Barberino. Per musica. Parti Antonio e Roma piange
8798 Giovanni Lotti Invita a ritornar a Roma monsignor Mazzarino, che era in Francia in tempo di Lodovico XIII. e del Card. Richeliù. Quirin t’aspetta, o di quei saggi e grandi
8799 Giovanni Lotti Nelle nozze degl’Eccellentissimi sposi Sig: Prencipe di Solmona e Signora D. Eleonora Buoncompagni sotto gl’auspici d’Alessandro VII. Se del Cielo al primo cenno
8800 Giovanni Lotti Aria morale. Ancor satio non sei