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Redazione
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Not recorded
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Testo messo in musica da Alessandro Scarlatti e Giovanni Bononcini
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Poetical text transcription
Lontan dal tuo bel viso
Anima del cor mio
Volea l’arciero Dio
Il duol col pianto accreditar sul ciglio
Ma visto il mio periglio
Lieta apparve la spene
E poi così parlò con le mie pene.
Mai non è d’amor la face
Più crudel che in lontananza
Ma richiama al cor la pace
Del suo bene la costanza.
2.a
Quella pena che si pasce
Col pensier si fugge invano
Ma in diletto poi rinasce
Se il pensier non è lontano.
Ivi l’alma riposa
Dove amor la conduce
Onde da quella luce
Che sta negl’occhi all’idolo adorato
Nasce occulto riflesso
Ch’a un’amante fedele illustra il fato
Così quasi del sole
Che per tutto risplende
Ancor lontano il suo splendor s’intende.
Nel partir di sembianza gradita
Si divide in due parti ogni cor
L’una resta agl’ufficieri di vita
L’altra segue la scorta d’amor.
2.a
Ma s’è grande la forza del foco
La sua sfera cercando ne va
È cangiato dell’anima il loco
Tutto segue l’amata beltà.
Onde per non morire
Lascia poi la costanza
L’anima di chi parte a quel che resta
Ed è la lontananza
Contro nemica stella
Di reciproco amor prova più bella.
Così parlò la speme, ed io fratanto
Castigai su le luci
L’ingiustizia del pianto
Perché conosco a prova
Che dardi che m’accese il cieco dio
Io vivo col tuo core e tu col mio.
Vivo o bella col tuo core
né mai più lo renderò:
Ti sei l’alma de miei giorni
O che parti, o che ritorni
Col tuo core io viverò.
2.a
Vivi o bella col mio core
Ch’io mai più lo chiederò:
Una volta amor tel diede
Si mantien con la tua fede
Dunque sempre io goderò.
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collection Vat. lat.
shelfmark 10204.59
Record by Teresa Gialdroni