Record num. 13100

Bibliographic level

Constituent unit

Type of record

Handwritten text

Date

Uncertain date, 1688-1692

Title

Da quest'alma trafitta

Music format

Not applicable

Linked names

Redazione

Copia

Physical description

C. 60v-62

Watermark

Not recorded

Uniform title

Da quest'alma trafitta. Forma non specificata

Bibliography

Poetical text transcription

Da quest’alma trafitta
Faretrato bambino e che pretendi?
Se di Fille m’accendi,
Perché nel tempo istesso
Vuoi che il genio di Clori
Senta per me riflesso
D’amorose faville;
Ah che basta un ardore
Anzi è troppo uno strale
A incenerirmi ad impiagarmi il core.

S’io rivolgo i lumi a quella
Che al cor mio par la più bella
Sono ingrato
Con quel fato
Che mi chiama a un altro oggetto
Per l’aspetto
D’una stella.
2.a
Se obbedisco a quell’aspetto
Che vuol Clori per oggetto
Traditore
Del mio core
Perdo Filli ch’è il mio nume
Per il lume
Dell’affetto.

E pur Clori ti giuro
Che pria d’esser ingrato
Vorrei tradir me stesso;
Su l’altare infelice
D’un idolo sprezzato
Farei de tuoi begli occhi
Vittima la mia pace;
Per seguir ciò che lice
Lasciare quel che piace.

Ma non posso se non torna
La perduta libertà:
Han la colpa le mie pene
Le punture le catene
D’una bella crudeltà.
2.a
Come vuoi ch’io possa amarti
Con quel cor che mio non è
Per dar vita al nostro amore
T’ami Filli col suo core
O il cor mio ritorni a me.

Che cerchi nel mio petto
Se di Fille all’imago
È un eterno ricetto
Di costanza immortale:
Ferma che quivi assisa
Come appunto in suo trono
Un giorno incontrerai la tua rivale
E tu Filli adorata
Quando il natio rigore
Ti stimolasse a dichiararti ingrata
Ricordati un memento
Ch’io lascio altro sentiero
Che m’invita al contento
E per seguir del candido pensiero
Per te l’accesa brama
Abbandono chi m’ama.

Dopo l’alma che già ti donai
Ti consacro mia bella tiranna
Un bel core di donna fedel:
Così dunque conoscer potrai
Se il mio labro ti finge t’inganna
S’io t’adoro, se tu si crudel.
2.a
Se ad amarti non parmi che basti
Un sol core ferito e piagato;
Con due cori ben mio t’amerò.
L’uno è quello che tu mi rubasti
L’altro è quel che per forza del fato,
Una bella di già mi donò.

Country

Italy

Language

Italian

Shelfmark

V-CVbav - Città del Vaticano - Biblioteca Apostolica Vaticana
collection Vat. lat.
shelfmark 10204.48

Record by Teresa Gialdroni
Last modified: