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Redazione
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Watermark
Not recorded
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Testo messo in musica da Alessandro Scarlatti (cfr. schede nn. 1759 e 2050)
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Poetical text transcription
Nella stagione appunto,
Che il pianeta maggiore
Calca con scie di luce i segni ardenti
Eurillo tormentato
Dagli strali d’amore
Dalla forza del fato
Espresse le sue pene in questi accenti:
Clori che stravaganza
Pose di segni opposti
Il ciel nella tua salma,
Ond’è che la speranza
Mi nudrisce talora, indi risorge
Tema perversa a intorbidar la calma.
S’io miro il tuo bel seno
Consolo i miei cordogli
E spero sempre
Poiché nella durezza
Di due candidi scogli
Prometti di fermezza
Eterne tempre
2a
Se poi rifletto agl’occhi
Ritorno al pianto mio
Né spero mai
In loro ceruleo nacque
L’ardor del cieco dio
E della fé dell’acque
Io temo assai.
Anzi negl’occhi stessi,
Che splendono a mio danno
Stravaganza maggiore osservo o cara
Che il colorito inganno
Delle vicende altrui beffarsi impara
E del mio core a gioco
Fanno strali di mar piaghe di foco.
Ma perdona l’ingiuste querele
Che quest’alma non sa che bramare,
Se nel duolo talor si confonde.
È ragione mia bella crudele
Che se Venere nacque dal mare
Porti agl’occhi l’effigie dell’onde.
Talor veggio il tuo crine, e dico poi
Che nel cielo arrossita
Tacerà Berenice i vanti suoi.
2a
Quando cadde l’incauto Fetonte
La tua Parca per opra di stelle
Del bel crin gli recise la mole.
Dunque è forza mio bene che in fronte
Porti lacci di chiome sì belle
Se son chiome del figlio del sole.
Talor ti veggio intenta
D’istrumento canoro
A flagellar su l’armonia le corde
E contemplo la mano,
Che ingelosir procura
Della più vaga aurora i casti albori.
Ivi ancor parmi strano
Che la neve resista a tanti ardori.
Bella mano che di latte
Già spogliasti al ciel la via
Fogli son tue nevi intatte
Ove amor per più tormento
A caratteri d’argento
Registrò la morte mia.
2a
Bella mano dove ignoto
Cieco nume elesse il nido
Move un’alma ogni tuo moto
E in te scorge questo core
Con più cifre di candore
Gli obelischi di Cupido.
Pur mi sembra stupore
Veder nella tua bocca
Schiera di perle a due coralli in braccio
E il nome ancor inganna
Se ti chiaman pietosa, e sei tiranna.
Tiranna s’hai vanto
D’angelico nome
Dimmi come
Condanni nel pianto
Dimmi come
Coi barbari lumi
Nell’inferno d’amor l’alme consumi?
È strana ancor la veste
Che tua beltade ingombra
Se si vede la luce in seno all’ombra.
2a
Crudele se al canto
Sei figlia di Giove
Dimmi dove
Rubbasti quel manto
Dimmi dove
Risplender mai suole
Col manto della notte al mondo il sole.
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Shelfmark
collection Vat. lat.
shelfmark 10204.32
Record by Teresa Gialdroni