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Estratto d'opera. Recitativo "Deh serena cor mio" di Silvio, Araspe e Marzia (I,1), aria "Devi amar chi t'ama" (nella fonte "Segui ad amar chi t'ama") di Silvio (I, 2), aria "Chi sa che la Fortuna" di Marzia (I, 3), in Tullo Ostilio, Venezia, 1685
Per l'attribuzione della copia al Copista 11 cfr. bibliografia
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Analytical description
Deh serena cor mio
Segui ad amar chi t'ama
Chi sa che la Fortuna
Poetical text transcription
[Silvio]
Deh, serena cor mio
Gl'occhi dolenti e qual mentiti, oh! Dio,
In sù le rose della vaga bocca,
Già mortifica, il vezzo
E già spaventa sugl'oscurati albori
Di quella fronte i mansueti amori.
-Araspe-
Sin che tu non gli scopri li tuoi natali,
O d'abbietti e reali,
Tant'ella verserà stille di pianto
Quanto sù, for del campo,
Versa rugiade la nascente aurora.
-Silvio-
Ah! che non posso ancora
-Martia-
Non puoi crudel due volte
E doi ne raddoppio l'anno
Il suo girevol corso
Da che me moria infausta.
Suletta virginal Martia t'ascolse,
Confusi abbiam più volte
Coi sospiri i sospiri
E un sonno istesso addormentò
Sul nostro labro li bagi
E non saprò chi sia,
O perverso destin, l'anima mia.
-Silvio-
Già dissi, o bella, el'giuro,
Che prence io nacqui
E che non so qual stima
Il re tuo genitor di stirpe oscura,
Ma vuol che mi n'asconda,
Per qual che patio ancor la mia sventura.
-Martia-
Per quei timidi amplessi
Che ne furti primieri
Me tenaci furgia, ma più soavi
Per quel arco che aperse
Con occulta possanza
Ne nostri cor le piaghe
E in un per quel si caro
Delle viscere mie,
Delle viscere tue.
-Silvio-
O tenerezza!
-Marzia-
Ti prego
Che tu palesi al fine,
Alla diletta posa...
-Silvio-
Chi resister può mai?
-Martia-
La stirpe ascosa
-Silvio-
Martia, appagarti io voglio
Ma d'uopo egl'è che tu prometta in prima
Qualunque sia si il ciel,
O barbaro, o lontano,
Che die l'aure primiere a miei vagiti
Di non punto scemar l'antico affetto.
-Martia-
Così prometto!
-Silvio-
E se nodrito io fussi,
Sù gl'inospiti giochi
Del Chauchaso o del Atlante
Sarò in amor costante.
-Silvio-
E se di ceppo io fussi
Non men grato ai Romani
-Martia-
Tranne solo gl'Albanij
Di Roma trionfante empi nemici
-Silvio-
Misero me, che ascolto!
-Martia-
Ogn'altro adorero' nel tuo bel volto.
Segui ad amar chi t'ama
E non cercar di più-
Ti basti, o mio tesoro,
Saper che il tuo crin d'oro
Mi pose in servitù.
-Martia-
Chi sa che la fortuna
Non cangi rota un dì,
E che fra le tempeste
Più rigide, moleste,
Non renda tosto all'alma
La calma che sparì.
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Shelfmark
shelfmark H 659(II).26
Record by Matteo Giannelli