Tipo record
    Scheda inferiore
  
    Tipo documento
    Musica manoscritta
  
    Data
    Data incerta, tra il 1700 e il 1710
  
    Titolo
    [Benché l’idolo mio]
  
    Presentazione
    Partitura
  
    Fa parte di
[Cantate e Duetti da camera] (n. 7872/16)
  Redazione
    Copia
  
    Descrizione fisica
    C. 91-95v [olim 90-94v]
  
    Filigrana
      Non rilevata
    
  
          Note
    Stesso testo, ma non diverse varianti, intonato da Antonio Farina (cfr. schede 4763, 5127, 5874, 6275).
  
    Titolo uniforme
    Benché l'idolo mio. Cantata
  
    Organico
    Soprano e continuo
  
    Repertori bibliografici
Descrizione analitica
    1.1: (recitativo, si♭ maggiore, c)
Benché l'idolo mio
  
    Benché l'idolo mio
    2.1: (aria, si♭ maggiore, c)
Dolcissima speme
  
    Dolcissima speme
    3.1: (recitativo, sol minore, c)
Non mi tradir, speranza
  
    Non mi tradir, speranza
    4.1: (aria, re minore, c)
Dolce speme, non partir
  
    Dolce speme, non partir
    5.1: (aria, fa maggiore, c 3/8)
Vò sperar mercede un dì
  
    Vò sperar mercede un dì
Trascrizione del testo poetico
Benché l’idolo mio
Delle pene che soffro ogn’hor si rida
Un dispregio incessante
Non mi sgomenta anzi ad amar m’affida.
Dolcissima speme
Ristoro del cor;
Fai dolci le pene
Fai gioia il dolor.
Non mi tradir speranza
Quel empia ch’idolatra
Paghi pur col dispreggio
Della mia fede il preggio
Quel suo spietato orgoglio
Spero vincere un dì con la costanza
Non mi tradir speranza.
Dolce speme non partir
Dal mio cor innamorato;
Ch’un Amante disperato
Anch’in vita suol morir.
Vo’ sperar mercede un dì
A dispetto della sorte;
Che non sempre di mia morte
Goderà chi mi ferì.
Paese
    Italia
  
    Lingua
    Italiano
  
    Segnatura
    I-Nc            - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella" 
collocazione 33.4.30 (olim Cantate 38)/16
    collocazione 33.4.30 (olim Cantate 38)/16
Scheda a cura di Berthold Over
