Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Fa parte di
Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
Titolo uniforme
Organico
Repertori bibliografici
Bibliografia
Descrizione analitica
Nel chiuso centro
Euridice e dove sei
Sì che pietà non v'è
O d'Euridice n'andrò fastoso
Trascrizione del testo poetico
Nel chiuso centro ove ogni luce assonna
Allor che pianse in compagnia d’amore
Della smarrita donna
Seguendo l’orme per ignota via
Giunse di Tracia il Vate al suo dolore
Qui sciolse il freno a rintracciar pietate,
E qui nel muto orrore
In dolci accenti all’alme sventurate,
Sulla cetra narrando i suoi tormenti,
Temprò la pena e debellò lo sdegno
Del barbaro Signor del cieco regno.
Euridice e dove sei
Chi m’ascolta chi m’addita
Dov’è il sol degl’occhi miei
Chi farà che torni in vita
Chi al mio cor la renderà
Preda fu d’ingiusta morte
Io dirò se tra voi resta
L’adorata mia consorte
Che pietà più non si desta
Che giustizia più non v’ha.
Sì che pietà non v’è se a me non lice
Piegar del fato il braccio onde risani
La curda piaga d’Euridice in sen
Non v’è pietà no non s’intende amore
Se invan sospiro invan mi crucio e piango
Ma che dissi che finsi in tanto affetto
Chi non provò chi non intese ancora
Di natura e d’amor le voci e i moti
Angue tra spine sia
tra ircane selve feroce tigre
o tra numide arene sieno indomite belve
Ditelo voi cui trasse a mortal’ombre
Pallida amica turba Evandne Fedra
E tu prole d’Acasto e voi compagne
Si può tra rai del sole
tornar così chi può senz’il suo bene
trarre i giorni odiosi
e disperando vivere per amar penando
O d’Euridice
N’andrò fastoso
O d’Acheronte
Sul nero fonte
Disciolto in lagrime
Spirto infelice
Si io resterò
Non ha terrore
Per me la morte
Presso al mio amore
Ogn’aspra sorte
Ogni sventura
Soffir si può.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione Cantate 43 [olim 57.2.25]/3
Scheda a cura di Mariya Kozak - Mauro Tamburo