Scheda n. 13081

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1700-1750

Titolo

Cantata Del Sigr Scarlatti

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Scarlatti, Alessandro (1660-1725)

Fa parte di

Canta | te | diverse (n. 13068/11)

Descrizione fisica

1 partitura (p. 283-303) ; 210x270 mm

Filigrana

Non rilevata

Note

Titolo dall'incipit testuale.

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1: (Aria , sol minore, C)
Filli mia, tu mi consoli
2: (recitativo, C)
Ah che lasso, son giunto, oh sventurato
3: (Aria , re minore, C 3/8)
Troppo sei bella, o cara
4: (recitativo, C)
Esser cruda così con chi t’adora
5: (Aria , sol minore, C 3/4)
Dimmi, o bella, deh perché
6: (recitativo, C)
Misero e da chi spero
7: (Aria , sol maggiore, 12/8)
Occhi neri siete arcieri
8: (recitativo, C)
E pur anche la morte
9: (Aria , sol minore, C 3/4)
Sei vezzosa ma ritrosa
10: (recitativo con arioso conclusivo, C)
Idolo di quest’alma

Trascrizione del testo poetico

Filli mia, tu mi consoli,
Porger l’acqua al foce mio
Ma non sai che quell’humore
Fa maggiore il fervor del mio desio
E non credo, o volto amato,
Che un tuo sguardo, fiero dardo,
È per me del cieco Dio.

Ah che lasso, son giunto, oh sventurato,
Prender vuolsi riposo e il cor fu rubbato
Da un volto fiero ma assai vezzoso.
Dimmi, o bella tiranna,
In qual scuola apprendesti
Prima ferire e poi rubbarmi il core
Indi con l’ali al piè fuggir qual vento?
Ahi misero già sento
Che la bella mi dice:
«Oh che sei folle e stolto
Se tu speri pietà da un vago volto».

Troppo sei bella, o cara,
Ma troppo sei crudel,
Non esser così avara
Con chi tanto è fedel.

Esser cruda così con chi t’adora
Non conviene, alma mia,
Che di beltà gemella è cortesia.

Dimmi, o bella, deh perché
Vuoi che mora chi t’adora.
Questo è il premio di mia fé,
Ah tiranna, così s’inganna
Un amante che costante
Brama sol qualche mercé?

Misero e da chi spero
Impetrar mai conforto?
Lei, ch’il cor mi ferì, mi brama morto.

Occhi neri siete arcieri
Del mio cor ma pur dolce è la ferita
M’è la pena pur gradita
E soave anch’il dolor.

E pur anche la morte
Se morissi per voi mi fora sorte.

Sei vezzosa ma ritrosa,
Tu sei bella ma rubella,
O mio ben, contro di me
Dunque, oh Dio, che far poss’io
Per haver mercé da te.

Idolo di quest’alma
Mal s’accordano insieme
Beltà di volto e crudeltà di core.
O deponi il rigore
O lascia d’esser bella
Che avaro esser non suole
Sol per la sua bellezza in cielo il sole.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

D-Dl - Dresden - Sächsische Landesbibliothek - Staats-, und Universitätsbibliothek
collocazione Mus.1-J-2,2.11

Scheda a cura di Ivano Bettin
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