Scheda n. 10496

Ascolta, o Dafni bella ascolta. Oh! Dio
Ove da sguardi miei t’involi, e fuggi?
Deh lascia almen cor mio,
Che palesar ti possa il rio martoro
Chi sol vive per te, si chi t’adora:
Ma infelice ove son! Che parlo! E miro!
Quando allora più lieto, o mio tesoro,
Tra le braccia credea stringerti ogn’ora
Un nudo troncho io stringo! Un verde alloro!

Benché nudo e rozzo tronco
Io ti bacio, e al sen ti stringo
Dolce vita e dolce ador
Già di pianto un vivo fonte
Versan gl’occhi ad innaffiarti
Cara effigie dell’mio amor.

Finché avrò spirto, e vita
Ramingo si ne andrò, per selve e monti,
Per valli, antri solinghi, e balze, e rupi,
E narrar di dolore il mio lugubre,
E sventurato amore.
Non sarà selva in terra,
Non sarà pianta in selva,
Che non intenda, e porti in sua memoria
Dell’idol mio la dolorosa Istoria
E nel fin di mia vita allor che lasso
Di più penar di più bagnar col pianto
Questo di verde allor gradito tronco,
Scolpita in duro marmo
A caratteri d’or fia, che s’intende
Tragica istoria, ed ogni amante apprenda.

Vi cingo al crine
O verdi allori
Che immago siete
Dell’alma mia
Del mio tesor
Vi lascio o tronchi
E porto meco
Questa memoria
Per più dolor.