Scheda n. 12187

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Testo manoscritto

Data

Data incerta, 1690-1710

Titolo

A B. D. crudele / Mus.a di Sev.o de Luca

Presentazione

Non applicabile

Legami a persone

autore del testo per musica: Francesco Maria Paglia

Redazione

Copia

Descrizione fisica

C. 27-28

Filigrana

Non rilevata

Note

Testo messo in musica da Severo de Luca (cfr. D-MÜs SANT Hs 869)

Titolo uniforme

Già fugava le stelle. Forma non specificata

Bibliografia

Trascrizione del testo poetico

Già fugavan le stelle
Con nitriti sonori
I destrieri di lui, che il dì conduce:
Già con forme più belle
Gonfia di nuovi albori
Dal confin d’Oriente uscìa la luce:
Quando al piè d’un cipresso
Venne a veder l’innamorato Curillo,
E a quell’arbore istesso
Affissando il pensiero
Disse le sue sventure, e disse il vero.

A quest’arbore funesta
Quanto è simile il mio core:
Il riposo al fianco appresta,
Cor nel sen chiama il dolore.

2a
Nel suo verde viene espresso
Quando spera il mio desire:
Poiché il verde del cipresso
È speranza di morire.

Ma dimmi amata Clori
Clori degl’occhi miei delizia, e pena
Dimmi perché gli ardori
D‘un’anima fedel tu prendi a scherno;
E chi ti crede al viso
Nume del paradiso
Prova per te l’inferno.

D’inganni se pensi
Con esser crudele
Ch’io lasci d’amar:
Ch’ai teneri sensi
D’un alma fedele
Dà latte il penar.

2a
D’inganni se pensi
Che l’esser fedele
Mi faccia penar:
Che i barbari sensi
Di te mia crudele
Dan pregio all’amar.

Benché quando ti vidi
M’avesse detto amore
Che ser troppo cudel, ch’io non ti amassi,
Bella t’avrei seguito,
E il consiglio d’amore avrei schernito.

Se non fossi crudel, come sei,
Non avrei
Il bel nome di fido, e costante:
E godendo narrar non saprei
Quanto costa la fé d’un amante.

2a
Se i nocchieri tempeste non hanno,
Mai non sanno
Quanto è grande la forza del mare:
E se il mar non avesse l’inganno,
ogni cieco sapria navigare.

Io posso dir che intendo
Quanto punge lo stral de dio bendato;
Se in un misero stato
La verità dalle ferite apprendo;
Ma se parlai del mare
Clori col mar ti lascio,
Già che per mio cordoglio
Tu sei l’onda fugace, io son lo scoglio.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

V-CVbav - Città del Vaticano - Biblioteca Apostolica Vaticana
fondo Vat. lat.
collocazione 10204.24

Scheda a cura di Giulia Ausanio
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