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Tipo documento
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Descrizione fisica
Filigrana
Titolo uniforme
Bibliografia
Trascrizione del testo poetico
Vicino a un rio fugace
Che inciampar si vedea tra sasso e sasso
All’invito d’un faggio
Ch’ombra gli promettea
Fileno arresta il passo.
Fugge col piè d’ardente sole il raggio
E sente al cor del suo bel sol la face.
Ivi mentre battea zefiro l’ali
Ei si fermò pallido freddo e muto
Poi col fiero tributo
Di quell’aure fatali
Che dal petto esalava il suo tormento
Chieder si udì là dove stanco ei giacque
I pianti all’acque ed i sospiri al vento.
Ruscelletto che i garruli accenti
Porgi al cielo per bocca dell’onde
Senti senti
Che ti servon di posa le sponde
Io dirò che non sei rio
Se ti frangi e non piangi al pianto mio.
2a
Zefiretto che mormori e peni
Perché vedi tropp’arido il prato
Vieni vieni
Dà ristoro ad un petto agitato
Io dirò che non sei vento
Se spiri e non sospiri al mio tormento.
Ma con chi mi querelo
Io parlo al bosco, al prato, all'aura al fonte
E intanto mi raddoppia ingiurie et onte
Giove, amore, il destin, la sorte, il cielo:
E per mio duolo eterno
Il ciel cadde all’inferno
La mia sorte è la morte
Il mio destin l’affanno
Amore il mio tiranno
Horrido, nero e irsuto
Giove si cangi in Pluto
E scopre col tridente empie facelle
Furie dell’alma mia sono le stelle.
Dal fondo Stigio
Venite a turbini
Mostri dell’Erebo
Sì tormentatemi
Spietate Eumenidi
Voi numi perfidi
Sempre implacabili
Sì laceratemi
Lo spirto e l’anima
Col ceffo torbido
Sfingi atrocissime
Si faccia orribile
Quel che impossibile
Ma soffrirò.
Così sfogò Fileno
Trafitto dallo stral d’un cieco amore
E mentre ei si lagnava
Per risvegliar qualche pietà nel cielo
O spaventar le pene entro l’inferno
Si avvide che taceva e l’aura e il fonte
Onde chinò la fronte
E del silenzio lor pagò fra tanto
Zefiro coi sospiri il rio col pianto.
Paese
Lingua
Segnatura
fondo Vat. lat.
collocazione 10204.4
Scheda a cura di Teresa Gialdroni