Scheda n. 10499

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data certa, 1729

Titolo

Cantata Undecima. Alto Solo con un Violino di concertato e Ripieni

Presentazione

Partitura

Fa parte di

Redazione

Vienna : copia, 1729

Descrizione fisica

C. 132r-153v

Filigrana

Non rilevata

Note

Nota alla fine della cantata: Fine adi 10. Giugno 1729.

Titolo uniforme

Organico

Contralto, 2 violini, viola, violoncello e continuo

Bibliografia

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
Vola al mio bene in seno
2.1: Largo(aria, fa minore, c)
Se tu vedi in quel bel volto
3.1: (recitativo, c)
Ah! Che mi lagno in vano
4.1: Allegro(aria, do minore, c/)
Son si pochi quei momenti

Trascrizione del testo poetico

Vola al mio bene in seno
Infelice cor mio se brami pace;
Vanne se pur ti piace
Scoppia in esso di duolo, e col torrente
Delle lagrime tue più molle almeno
Renderai la fierezza entro quel seno:
Ma poi ch’arso sarai e fatto in polve,
Chiedi all’idol, che adori un sol contento
Ch’ivi almeno ti serbi, e fia tua tomba,
O che il cenere tuo disperda al vento.

Se tu vedi in quel bel volto
Le sue luci a stillar pianto,
Di che il cor per te ha già franto
Il vedere il tuo dolor
Se confusa va pensando
Di che amor cede a virtude
E che vuole in servitude
Far più pompa del tuo cor.

Ah! Che mi lagno in vano
Mentre certo son’io ch’entro quel seno
Non annida per me sol che veleno.
Oh! Perversa fortuna,
E quando mai ti stanchi
D’esser meco in amor cosi spietata?
Se tu dell’idol mio brami mia morte
Consolarti saprò perversa sorte

Son si pochi quei momenti,
Che mi restano in vederti
E tu cruda a miei lamenti
Sorda sei non hai pietà
Quando lungi mi vedrai
Spero si, che tu dirai
Che fu troppa crudeltà.

Paese

Austria

Lingua

Italiano

Segnatura

GB-Lcm - London - Royal College of Music
collocazione 104.11

Scheda a cura di Andrea Zedler
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