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Redazione
Physical description
Watermark
Not recorded
Notes
Secondo Malcolm Boyd (cfr. voce Scarlatti, Alessandro in The New Grove) la serenata fu eseguita nel 1700 ca.
Uniform title
Scoring
Bibliographic repertories
Analytical description
Già compito il suo giro
Cara non mel negar ardi d'amore
Non può asconder la piaga
Foco, gelo, dolore e contento
Egl'è pur vero oh Clori
Prese l'arco e negl'occhi vezzosi
Dunque te ancora accende
D'ogni bella ei si raggira
Ma siegua a suo talento
Quando al vivo all'idea rappresenti
Sono vie più spietati i miei tormenti
Se turbato rimiro il mio bene / Se lontano ha il mio foco la sfera
Ma veggio il piè gentile
Questi fiori che smaltano il prato
Filli e ancor vive in te lo sdegno antico
La costanza s'al mondo fu mai
Perché quei fu mendace ognun tu sprezzi?
Il mar mi chiuda
Ciò che respiro
Se nube di sospetto
Sciolgo quei lacci / Sciogli quei lacci
T'invoco o sdegno a la ragione unito
Non han più forza no
Lidia ancor lenta aspetti
S'il trovo infido
Troppo semplice sembri
S'egli è mendace
Sì sì vanne fastosa
Dispiega dunque i vanni
Poetical text transcription
[Clori]
Già compito il suo giro,
Vassi a tuffar nell’onde il biondo Nume,
Che fra l’algente spume
Per dar luce ad altrui da noi s’invola
E in silenzio profondo,
Data tregua alle cure ha posa il mondo.
E a me sola si niega
Il comune riposo,
Perché il viver mi sia più tormentoso.
[Lidia]
Clori mesta mi sembri
E la giusta cagion de tuoi pensieri
A me che t’amo sì, perché si cela?
[Clori]
Non sempre il volto svela
Ciò che racchiude il core.
[Lidia]
Cara non mel negar, ardi d’amore.
I tuoi lumi, i tuoi sospiri
Fan palese il chiuso ardore.
Cara non mel negar, ardi d’amore.
[Clori]
Non può asconder la piaga,
Chi confitto nel sen porta lo strale.
[Lidia]
Ami dunque? [Clori] Nol niego.
[Lidia]
E ti sembra l’amar pena sì ria?
[Clori]
Non mi tormenta Amor, ma gelosia.
[Clori]
Foco, gelo, dolore e contento
E gioia e tormento
Ho misti nel sen.
A godere m’alletta e m’invita
Speranza gradita
Ma il timore mi turba il seren.
Foco, gelo, dolore e contento
E gioia e tormento
Ho misti nel sen.
[Lidia]
Egl’è pur vero oh Clori
Non sa che sia gioire
Ma sol pena e martire
Prova chi segue il pargoletto Arciero.
[Clori]
Amica invidio pure
Il viver tuo felice
Oh perché a me non lice
Cangiar teco mia sorte
Che tu libera e sciolta,
Lontana dagl’affanni
Passi il più bel degl’anni
Né sai che sia martir, che sia dolore.
[Lidia]
Ah che regna in ogn’alma il Dio d’Amore.
[Lidia]
Prese l’arco e negl’occhi vezzosi
Lo celò del mio ben l’infedele
Temprò i dardi in quei lumi amorosi
E la piaga mi fè più crudele.
Prese l’arco e negl’occhi vezzosi
Lo celò del mio ben l’infedele.
[Clori]
Dunque te ancora accende
Quella face crudel che me distrugge.
[Lidia]
Invan Clori si fugge
Da quel nume ch’ha l’ali
E fa le piaghe sue sempre mortali.
[Clori]
Lidia pur troppo è vero
Che da quel nume arciero
Mai fuggir non si puote. Egli inclemente
Mi constringe ad amar
Chi sol nel variar
Spera ch’arrida all’amor suo la sorte.
[Clori]
D’ogni bella ei si raggira
Qual farfalla allo splendore
Poi presume ingannatore
L’incostanza ricoprire
Con il manto di costanza
E incolpando il caso và
Dell’error d’infedeltà.
[Clori]
Ma siegua a suo talento
Coltivi il disleal diversi amori,
Che quanto infido egl’è fedele è Clori.
[Lidia]
Provo anch’io nel penare
In non varia cagion diverso effetto
Sì fisso nel pensiero ho l’idol mio
Che l’ardente desio
A l’inquieta mente
Il fa veder presente
Poscia più crudo in seno il duol m’uccide
E del mio vaneggiar amor si ride.
[Lidia]
Quando al vivo all’idea rappresenti
Quel sembiante ch’adoro lontano
Fa ch’io provi oh fanciullo inumano
Per pietà sempre eterni momenti.
[Clori]
Sono vie più spietati i miei tormenti.
Ho visto al pianto mio
Crescere l’onde al rio,
Ho visto i miei sospiri
Dare al vento vigore
E ritornar per mitigar l’ardore.
Ma non ho visto mai
Quel adorato sì ma ingrato tanto
Che si dolga al mio duol, pianga al mio pianto.
[Lidia]
Quanto più strano è amore è più felice
Onde Clori una dolce
Speranza nel mio cor nasce e mi dice
Che lieta del tuo amore alfin godrai,
E al futuro contento
Il passato dolor fia condimento
Perché quel crudo omai
Pentito dell’errore
Darà mercede al tuo sì fido Amore.
[Clori]
Ciò che si brama più meno succede.
[Lidia]
Non van disgiunte, e sofferenza, e fede.
[Clori/Lidia]
Se turbato rimiro il mio bene / Se lontano ha il mio foco la sfera
Non ho pace, mi sento languir.
Deh ne trasforma amore / Deh per pietade amore
I nostri cori in sen / Fa che torni il mio bene
O il tanto gelo suo smorzi il mio ardore / O pur rendi più mite il mio dolore.
[Clori]
Ma veggio il piè gentile
Che move verso noi Filli sagace
Inimica d’amore,
Di cui sprezza l’ardore.
[Filli]
Dove s’aggira il piede
E dove il guardo vede
Mi rappresenta oh Dio
Scolpito in vari oggetti il caso mio.
[Filli]
Questi fiori che smaltano il prato
Vere immagini son del mio amore
Spiega il giglio l’intatta mia fede,
Sembra il croco l’acceso mio foco
E la rosa ch’ha vita un istante
Mi dimostra l’instabil suo core.
Questi fiori che smaltano il prato...
[Lidia]
Filli e ancor vive in te lo sdegno antico
Contro il caro nemico
Onde abborrisci Amore,
Amor che sa far lieti ed è seguito
E da piante, e da belve
E fra gl’uomini e dei trova pur loco,
Tu sola lo desiri el prendi a gioco.
[Filli]
Chi vi trova piacere il segua pure
E queste lor venture
Io non invidio già,
Sol ritrovo diletto
Di vivere a me stessa in libertà.
[Lidia]
Tu nol provasti mai se non tiranno.
Così dal proprio danno
Apprendesti a sprezzarlo indi a fuggire.
Ma se provassi oh Filli
Una volta a seguire
Sì leggiadro amator la fè costante
Non sdegnaresti no d’essere amante.
[Filli]
La costanza s’al mondo fu mai
Certo in Tirsi credetti trovar
Che in quel volto, in quei labri, in quei rai
Bella fede dovea regnar.
La costanza s’al mondo fu mai...
[Lidia]
Perché quei fu mendace ogn’un tu sprezzi?
Forse ti mancheran più degni Amori?
[Filli]
Non si ritrova fè più nei pastori.
Onde non fia mai vero
Che a un guardo lusinghiero
Filli rivolga più l’anima amante
L’affetto mio costante,
L’amoroso desire
Mal s’adatta in seguire beltà leggera
Che se t’ama il mattin, t’odia la sera.
[Lidia]
Tu dici il vero oh Filli
Ma non per questo io credo
Né si lungi ti vedo
A risvegliar quel foco
Che coverto vegg’io ma non estinto.
E se error non m’ingombra
Vegg’il tuo core accinto
Ver l’amore di Tirsi a far ritorno.
[Filli]
Il mar mi chiuda
Nel vasto sen
Tutti i suoi fulmini
Vibri il ciel,
Gl’angui m’attoschino
Col lor velen
Se più rimiro
L’empio infedel.
Ciò che respiro
Mi sia mortal
E il sole nieghimi
Il suo splendor
Morte m’avventi
Cieca lo stral
Pria che più ami
Quel traditor.
[Lidia]
Se nube di sospetto
Avvien talor che nostra mente ingombro
Nell’ire e nel dispetto
L’alma malgrado suo fia che s’adombri
Ma dileguar si suole
Nube sì rea se appare
Del volto amato il sole
Che nel tenero cor di donna amante
Momentaneo è lo sdegno, Amor costante.
[Filli]
Taci Lidia, deh taci
E se nutre l’idea
Sentimenti sì vili
Nell’idea li racchiudi e taccia il labbro.
[Clori]
Ah che effetto simil sovente e fabbro
Che tradimenti altrui de nostri torti.
[Filli]
Li vedi, li conosci e li sopporti?
Ah che s’è resa omai
La perfidia nell’uom troppo insoffribile.
L’alterigia ed il fasto,
La menzogna e le frodi
Sono i gran vanti lor, sono le lodi.
Deh s’accinga ciascuna
Il mio esempio a seguire
E questo sesso ingannator fuggire.
[Clori]
Benché il veda el conosca
Ogni rimedio fugge il mio potere
Che s’oppone al voler il mio volere.
[Filli]
Chi tanta sofferenza è Clori amata
Che vuol penar non corrisposta o amata
O pure amata, e non amata sola?
[Clori]
Rimprovero sì giusto
Mi ammonisce e consola
Già la pace desio, libertà bramo
Mi scordo dell’ingrato e più non l’amo.
[Clori/Filli]
Sciolgo quei lacci / Sciogli quei lacci
Che già legato
L’incauto piè
E godo lieta / E godi lieta
Cara per me / Cara per te.
Sciolgo quei lacci... / Sciogli quei lacci...
[Clori]
T’invoco o sdegno a la ragione unito
Vieni a destare il mio depresso ardire
Ma l’immagine viva
Dell’abborito mio sleale amante
Non scacciar dal pensiero
E resti per martire
Del mio cieco desire
Che non è lieve pena
A cor superbo e altero
Il rammentargli ogn’or che fu leggero.
[Clori]
Non han più forza no
Di farmi piaghe in sen
Due lumi infidi,
Che viltà dee seguir
Bellezza usa a tradir
E il più fiero dolor
E’ che del traditor tardi m’avvidi.
Non han più forza no...
[Filli]
Lidia ancor lenta aspetti
Ch’il veleno del angue ch’hai nel seno
Forsennata t’uccida?
Deh ti rammenta
Il pastorello Odeo,
E Giasone, e Teseo,
E credi all’omo credi,
Par chimera la fede
Ed è pur stolta in ver chi più gli crede.
[Lidia]
Se in pegno del suo Amor mi diede il core
Con usura gradita
Prese il mio la mia vita
E fia ch’in noi tanto valor s’accoglia
Ch’ambo sappiamo amarci a nostra voglia.
[Filli]
E di ciò ti confidi
Onda di mar non v’è né pur v’è fronda
Ch’agiti a suo talento
E la tempesta el vento
Come si volge ad ogni nuovo oggetto
Dell’uomo il vario affetto.
[Lidia]
S’il trovo infido
Il vuò fuggir
Ma s’è costante
Quest’alma amante
Nol può tradir.
S’il trovo infido...
[Clori]
Troppo semplice sembri
O d’esser tal non curi o te n’appaghi?
Sai pur ch’il saper finger sì costante
E’ virtù dell’amante,
E l’esser tal con esso è leggerezza
Mentre vuol che l’amata
Creda costanza in lui, ma li sinceri
Candidi pegni d’essa in lui non speri.
[Filli]
Che più l’istessa fede
Sdegna albergar fra loro
Che tradita vien sempre, e vilipesa
Di ritrovar fermezza
Solo a Lidia succede
Quando non trova fè ne men la fede.
[Lidia]
S’egli è mendace
Lo vuò sprezzar
Ma s’è fedele
Sarei crudele
A non l’amar.
S’egli è mendace...
[Clori]
Sì sì vanne fastosa
Di cotesta amorosa
Invincibil follia
Pentimento n’avrai
Allor che apprenderai
Dall’incostanza altrui perfida ingrata
Che fia meglio sprezzar, ch’esser sprezzata.
[Filli]
Dispiega dunque i vanni
O faretrato arciero
E lungi da me và.
M’involo dal tuo impero
E sciolta godrò gl’anni
In dolce libertà.
Dispiega dunque i vanni...
[Clori/Filli]
Libertà libertà.
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Shelfmark
shelfmark 669
Record by Giulia Giovani