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Mentre tra balze e rupi
Oh del profondo Averno
Questo, che dalle luci
Ma qual nume pietoso
Qual baleno, o larve squallide
Poetical text transcription
Mentre tra balze e rupi
Sen già l’afflitto e addolorato Orfeo,
Della sua bella Euridice in traccia,
Disceso alle più cupe
Del globo della terra ultime parti,
Lasso le sue dolenti
Pene discioglie in questi mesti accenti:
Ombra dell’idol mio, cara Euridice,
Eccomi giunto alfin per rivederti
In queste oscure e tenebrose soglie
Della patria dell’ombre, alma infelice.
Oh del profondo Averno
Monarca formidabile, e severo,
Tartareo Giove, le mie preci ascolta;
Fa che da lacci sciolta
La sospirata mia dolce consorte
Sia tosto, e a me si renda, o un’alma forte
Or vedrai giù nell’ombra unita a morte.
Questo, che dalle luci
Amaro pianto io verso
Son d’un afflitto cor
L’ultime stille.
Arride già le fauci,
Manca lo spirto, e sento
Chiudersi di dolor
Le mie pupille.
Ma qual nume pietoso
Euridice gradita, a me ti rende,
E ti ritorna in vita!
Vieni tra queste braccia,
Sospirato tesor, idolo mio,
E quest’amplesso fia… Ma… come…, oh dio!
Allor ch’io mi credea stringerti al seno!
Io l’aure stringo, e schernito io sono!
Ah, m’uccideste almeno
Empio ciel, Giove ingiusto, e dei tiranni,
Che contento sarei d’uscir d’affanni.
Qual baleno, o larve squallide,
Aspi sordi, hidri e ceraste,
Sì, volate e qui venite
Le mie membra a lacerar.
Sucorrete ombre che pallide
Al mio amor girate intorno
E portate all’empio dite
Questo core a saettar.
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shelfmark 104.7
Record by Andrea Zedler